Il nostro master plan, tra i tanti, ha un obbiettivo preciso: costruire un luogo, attraverso la riscoperta dei segni del passato sommersi dall’espansione edilizia della seconda meta del novecento, riscoperta che avviene non solo a livello fisico ma con una risemantizzazione cioè vale a dire con l’attribuzione di un nuovo significato.
Il nostro master plan, tra i tanti, ha un obbiettivo preciso: costruire un luogo, attraverso la riscoperta dei segni del passato sommersi dall’espansione edilizia della seconda meta del novecento, riscoperta che avviene non solo a livello fisico ma con una risemantizzazione cioè vale a dire con l’attribuzione di un nuovo significato.
Partendo dal reticolo romano e dalla tessitura leggibile sulle prime documentazioni catastali leopoldine si è reinterpretata la scansione esistente realizzando percorsi intersecanti e si è messo in risalto le più antiche corti capannoresi vero elemento caratterizzante del territorio.
Uno degli elementi cardine del progetto è il “parco agrario”, inteso nel senso di conservare la memoria del territorio agricola ma con utilizzi differenti.
Il Master Plan, comunica un sistema assemblato di nodi e reti che coordinano tutti gli altri sistemi che compongono l’insieme progettuale.
